Lavoratori Asu : Comunicato stampa ” Inaccettabile ridurre i stanziamenti per Gli Asu”

SEGRETERIE REGIONALI SICILIANE
Palermo, 29/7/2021

All’Assessore Regionale all’Economia
Avv. Gaetano Armao
al Ragioniere Generale della Regione Siciliana
dott. Ignazio Tozzo
Al Presidente della V Commissione
parlamentare
Cultura, Formazione e Lavoro
On. Luca Rosario Sammartino
Al Presidente della II Commissione Bilancio
on. Riccardo Savona
Come ormai noto, il Parlamento siciliano, in seno alla legge finanziaria valida per il triennio
2021-2023, ha approvato l’art. 36 della medesima L.R. n° 9/2021, relativo alla stabilizzazione del
Personale ASU; articolo definito più volte dall’assessore al Lavoro, dott. A. Scavone, e non solo da
lui, come il più importante della finanziaria, con il chiaro intento di chiudere definitivamente la
questione del precariato degli ASU, che si protrae da circa un quarto di secolo.
La politica siciliana, senza distinzione di colore, all’approvazione dell’articolo 36 esultò per
lo storico traguardo raggiunto, ma la bolla di speranza, alimentata dalla politica ed in cui si
rifugiarono i lavoratori ASU, si è infranta di fronte alla proposta d’impugnativa dell’articolo “de
quo” da parte del Presidente del C.d.M.
L’assessore Scavone, in rappresentanza del Governo regionale, di concerto con il
Parlamento e con le OO.SS., sin dal momento in cui si è avuta conoscenza della proposta
d’impugnativa, ha cercato una propositiva interlocuzione con il Ministero del Lavoro, al fine di
scongiurare lo spettro del ricorso alla Corte Costituzionale per resistere alla proposta
d’impugnativa proposta dal Presidente del C.d.M., di cui non si avrebbe sentenza prima di 18 mesi,
senza contare i dubbi sull’esito finale.
Una chiara posizione quella di essere a favore dei lavoratori ASU confermata in questi giorni
dall’Assessore Scavone in un’intervista, ma qualcosa non torna e si chiama Deliberazione della
Giunta di Governo regionale n. 296 del 16 luglio 2021, avente ad oggetto: Iniziativa legislativa
‘Modifiche alla legge regionale 15 aprile 2021, n. 9’. Apprezzamento.
Sinteticamente, la Giunta Regionale apprezza l’iniziativa legislativa recante “Modifiche alla
legge regionale 15 aprile 2021, n. 9”, di cui alla nota assessoriale prot. n.4772 del 13 luglio 2021 e
relativi atti acclusi, volta a superare le osservazioni poste dalla Ragioneria Generale dello Stato –
Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a firma dell’assessore all’economia Gaetano Armao.
Senza dubbio, le scriventi OO.SS. concordano con il Governo sulla necessità di trovare
soluzioni alle osservazioni poste dalla Ragioneria Generale dello Stato – Ministero dell’Economia e
delle Finanze (MEF), senza le quali la tenuta dei conti pubblici regionali sarebbe a rischio, con
conseguenze catastrofiche sulla vita di ogni siciliano, ma le perplessità nascono leggendo l’art. 4
comma 1 del DDL , con il quale si propone la riduzione dello lo stanziamento dell’articolo 36 della
legge finanziaria di oltre il 50% nel 2022 e oltre il 20% nel 2023 per concorrere, in via principale, al
pagamento dei debiti della sanità siciliana, che in pratica chiuderebbe ogni possibilità di
stabilizzazione agli ASU.
La domanda che sorge spontanea è: perché ancora una volta gli ASU devono pagare il conto
degli altri. Togliere gli stanziamenti per gli ASU, non è equivalente a raschiare il fondo del barile, ma
ben oltre! INACCETTABILE! Oltretutto, operatività “more solito”: lacrime e sangue sempre a
debito dei più deboli socialmente e psicologicamente!
Senza voler sconfinare in ambiti politici, non di propria competenza, le scriventi OO.SS
chiedono ai destinatari in indirizzo di voler far luce su quello che sembra un vero corto circuito
istituzionale: da una parte l’assessore Scavone manifesta la propria volontà e quella dell’intero
Governo regionale di lavorare per concordare soluzioni con il Governo centrale per la definitiva
stabilizzazione degli ASU e lo stesso Governo regionale, contemporaneamente, su proposta
dell’assessore Armao, apprezza i tagli all’articolo 36, che toglierebbe copertura alla stessa legge.
Problemi di comunicazione all’interno della Giunta regionale o c’è dell’altro?
4571 famiglie coinvolte nei lavori socialmente utili hanno diritto di conoscere le intenzioni
del Governo regionale, dal quale dipende il loro futuro, a volte non solo lavorativo!
Per questi motivi le scriventi OO.SS. chiedono all’Assessore Regionale all’Economia, Avv.
Gaetano Armao ed al Ragioniere Generale della Regione Siciliana, dott. Ignazio Tozzo, di rivedere la
proposta, (definendola) evitando tagli che non inducano a compromettere, probabilmente in via
definitiva, il percorso di stabilizzazione dei lavoratori in questione, che si ribadisce essere un
obbligo ope legis per ogni ente utilizzatore e pertanto, un dovere politico operare in tal senso;
La Magistratura contabile da molto tempo ribadisce che la leva per risanare i conti pubblici
non è soltanto il taglio, ma soprattutto l’incremento dell’entrata! Un Governo capace deve
programmare in tal senso, ma se nell’immediato deve tagliare, lo faccia dove c’è abundantia!
Inoltre, chiediamo un autorevole intervento all’Assessore Regionale della Famiglia, Dott.
Antonio Scavone ed al Dirigente Generale del Dipartimento Regionale del Lavoro, Ing. Gaetano
Sciacca per difendere, ognuno per la propria competenza, quanto di buono, anche con conosciuta
estenuante fatica messa sul campo in questi ultimi mesi, il lavoro prodotto dagli Uffici di loro
competenza, ha finalmente consentito di vedere uno spiraglio di “luce” di miglioramento della
propria condizione lavorativa ed economica a 4571 soggetti ASU e alle loro famiglie!
Conseguentemente, queste OO.SS. chiedono a tutti i parlamentari siciliani di farsi carico,
nonostante l’incombenza della pausa estiva, di vigilare affinchè siano mantenuti in Aula almeno gli
stanziamenti ex art. 36 della L.R. n° 9/2021 ed attivare ogni canale utile per concordare, di concerto
con il Governo regionale l’eventuale riscrittura dell’articolo 36 con il Governo centrale, che soddisfi
la normativa vigente e le esigenze degli Enti che devono stabilizzare, ormai necessaria a garantire i
servizi essenziali ai cittadini, al fine di chiudere definitivamente con il precariato “de quo”.
Infine, dichiarandoci assolutamente contrari, in quanto Parti Sociali, al
mantenimento dell’apprezzamento della Giunta di Governo circa i tagli previsti dall”art 4 comma 1
del DDL in trattazione, cogliamo l’occasione per ribadire, inequivocabilmente, la richiesta
dell’immediato utilizzo dei dieci milioni di euro stanziati in surplus per l’anno corrente, nel
medesimo art. 36 della L.R. n° 9/2021, quale ristoro economico per consentirne l’integrazione
oraria settimanale di lavoro di tutta la platea dei lavoratori de quibus.
ALTRO CHE RIDUZIONE delle somme già allocate, cambiandone inconcepibilmente e
repentinamente la “destinazione d’uso”; e, per quanto ci riguarda, “modus operandi” oltremodo
offensivo dello spregio dei legittimi diritti dei lavoratori, acquisiti ex lege votata all’unanimità dei
parlamentari siciliani!!!

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