Lavoratori Asu : I sindacati indicono tre giornate di assemblee sit-in a Palermo durante i lavori dell’ Ars

 

A S S E M B L E  E S I T – I N  C O M U N I C A T O

A tutti i Lavoratori ASU

Queste OO.SS. dei Lavoratori, comunicano a tutto il Personale ASU che, in previsione della programmata Seduta d’Aula presso i locali dell’Assemblea Regionale Siciliana, che avrà luogo a partire dalle ore 16:00 di giorno 28 settembre p . v., hanno indetto tre giornate di assemblee sit-in con sede in Palermo, che si terranno presso il cortile antistante Palazzo dei Normanni, sito in Piazza del Parlamento n° 1. Le giornate delle assemblee sit-in saranno programmate come da seguente calendarizzazione:

➢ martedì, giorno 28 settembre 2021, dalle ore 15:00 alle ore 20:00;

➢ mercoledì, giorno 29 settembre 2021, dalle ore 15:00 alle ore 20:00;

➢ giovedì 30 settembre 2021, dalle ore 15:00 alle ore 20:00. Si rappresenta che, nel caso in cui l’art. 4 del DdL n° 962/A, che prevede la decurtazione delle somme già assegnate con il comma 7 dell’art. 36 della L.R. n° 9/2021 in dotazione economica e giuridica ai lavoratori ASU, non fosse discusso nella seduta programmata per il giorno 28 settembre 2021, gli orari attualmente previsti nelle giornate immediatamente successive di indizione delle assemblee sit-in, potranno subire variazioni, in concomitanza con gli orari di volta in volta stabiliti dalla Presidenza dell’ARS, per la convocazione delle varie sedute d’Aula. Sarà, ovviamente, cura di queste OO.SS. comunicare, tempestivamente e con congruo anticipo, ai lavoratori interessati a partecipare alle manifestazioni in argomento l’eventuale variazione degli orari delle assemblee sit- in, nel caso ciò avvenga. Verrà inoltre, rilasciata, a richiesta dei partecipanti, eventuale attestazione di presenza alle indette assemblee sit-in Le Segreterie Regionali

 

Come ormai noto, in questi giorni è in discussione in seno al Parlamento siciliano il disegno di legge n. 962/A Stralcio II COMM. bis/A modifiche alla legge regionale 9/2021, che prevede, inopinatamente, il taglio degli stanziamenti previsti dall’ormai famigerato art. 36. In buona sostanza, il Parlamento siciliano martedì è chiamato a decidere se tagliare i fondi destinati alla stabilizzazione e, nelle more della stessa, per l’integrazione oraria settimanale di tutti gli ASU, come deciso dal Governo Musumeci con la sua Giunta, nessuno escluso, qualche giorno prima delle ferie estive. Una decisione, quella del Governo Regionale, che se non fosse tragica per oltre 4500 lavoratori ASU e loro famiglie, potrebbe essere considerata una farsa teatrale; come tutti ricorderete, lo stesso presidente Musumeci, l’assessore al lavoro, on. Antonio Scavone e lo stesso assessore al bilancio, prof. dott. Gaetano Armao, dopo l’approvazione della finanziaria, avevano dichiarato, in pompa magna, che il loro Governo aveva, finalmente e definitivamente , provveduto ad eliminare l’ultima sacca di precariato. Un vero esempio di coerenza!!!!: un giorno annunciano la stabilizzazione ed il giorno immediatamente successivo tagliano le risorse! Un giorno annunciano trionfalmente la possibilità della fuoriuscita per tutti e nei fatti creano esodati: decine di ASU fuori dal bacino con decreto senza assegno d’utilizzazione e senza liquidazione dell’annualità! Sicuramente non è una sorpresa, se proprio vogliamo dirla tutta! Stiamo parlando dell’attuale Governo Regionale, che in tanti mesi non è riuscito o non ha avuto il coraggio di aprire una vera e sostanziale trattativa con il Governo nazionale per risolvere lo stato d’impasse generato dall’impugnativa all’art 36, non dimenticando che il Parlamento romano, a cui risponde il CDM titolare dell’impugnativa, ha esitato le giuste leggi per stabilizzare i lavoratori socialmente a carico del “fondo nazionale”. Se il Governo regionale è incoerente, altresì il Parlamento siciliano, (eletto da tutti noi, cittadini isolani), maggioranza ed opposizione, nessuno escluso, dopo che ognuno dei 70 componenti si era intestato la paternità dell’art. 36, convinti probabilmente di essere saliti sul carro dei vincitori, ora hanno abbandonato gli ASU al loro destino! Infatti:

• nessun parlamentare si sta opponendo alla volontà del Governo di tagliare i fondi necessari per la stabilizzazione degli ASU! • nessun parlamentare sta facendo opposizione in aula! Nemmeno l’opposizione!!!

• nessun parlamentare sta facendo le annunciate barricate o le inumane cose (cit.) per superare l’impugnativa!

• nessun parlamentare o gruppo parlamentare sollecita il Governo, per dare l’integrazione a tutti gli ASU, con i soldi degli stessi ASU, nelle more di risolvere la questione dell’impugnativa e se c’è qualcuno, probabilmente di facciata, che lo fa……, lo fa in un contesto estraneo all’argomento! E se i 10 milioni di euro restassero disponibili, senza subirne la tagliola del riaccreditamento nelle casse del Bilancio della Regione Siciliana, ma inutilizzabili per mancanza di un piccolissimo e breve articolo tematico di legge, oltre il danno si prospetterebbe la previsione non infondata di una grande ed illusoria beffa! Detto ciò, da siciliani, lavoratori con dignità calpestata, persone oneste, padri e madri di famiglia, non possiamo continuare a subire. Il tempo del dialogo è finito! Se si deve tornare al dialogo, lo si faccia su proposte concrete e sostenibili! Oggi è tempo di protesta, astenendosi da tutti i servizi, che quotidianamente, con molti sacrifici – temporali e a volte anche economici – i lavoratori ASU svolgono con abnegazione e solerzia! Da martedì tutti davanti al Parlamento e, per coloro che fossero impossibilitati, fermi davanti ai luoghi di lavoro. Lo stato d’agitazione è già stato dichiarato e dall’esito di martedì, potrebbe scaturire una stagione di proteste senza precedenti. Dimostriamo di non accettare passivamente i soprusi della casta! Valutiamo da vicino il loro operato! Fra qualche mese ci verranno a promettere mari e monti, ma è ora il tempo di fare! LE SEGRETERIE REGIONALI

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